Kuşadasi (Turchia) cosa vedere in un giorno - Life Style '99

Kuşadasi (Turchia) cosa vedere in un giorno

giovedì, giugno 20, 2019

Si dice spesso “Meglio tardi che mai”...
Infatti, io arrivo colpevolmente tardi, da lungo tempo vi avevo promesso di parlarvi di Kuşadası ma tra un impegno e l’altro sono passati mesi.
A mia discolpa, tuttavia, adduco la motivazione che questo è il periodo dell’anno più indicato per parlare di vacanze. E nello specifico parliamo di un luogo perfetto in estate, come la Turchia.



Siamo stati a Kuşadası alcuni anni fa, era tappa di una crociera nel Mediterraneo e ci siamo da subito riproposti di tornarci prima o poi, per restare un po’ più a lungo che una giornata sola, come invece prevedono tradizionalmente le compagnie crocieristiche.
Quindi abbiamo intenzione di tornare quest’anno, alla fine dell’estate, ma stavolta ci andremo in autonomia, perciò dovremo fare maggiore attenzione a diversi dettagli.
Per esempio, dovremo informarci bene su tutti i documenti necessari prima di metterci in viaggio, conoscere le regole di circolazione stradale, se decidessimo di noleggiare un’auto e soprattutto prevedere una polizza assicurativa, che copra eventuali rischi e contrattempi.
Essendoci capitato in passato di pagare una penale per annullamento del viaggio, avevo anzitutto cercato la copertura in caso di disdetta della vacanza, ma mio marito mi ha subito fatto notare che saremo fuori dall’UE e quindi dobbiamo pensare anzitutto alla copertura in caso di infortuni e spese mediche impreviste.
Fatti diversi preventivi online, alla fine abbiamo scelto AIG e la sua offerta di assicurazione viaggio, che peraltro non va sottoscritta necessariamente al momento della prenotazione (come la maggioranza delle polizze che avevo consultato), ma anche dopo aver prenotato il viaggio e affinché la garanzia di annullamento viaggio resti valida, basta stipularla almeno 10 giorni prima della partenza. In ogni caso, la copertura prevederà anche le spese legali, smarrimento o danneggiamento bagaglio ecc.
Fatte le debite premesse, torniamo a noi e lasciate che vi parli della nostra breve esperienza a Kusadasi.



Siamo arrivati al porto di Kuşadası verso le 7, ma eravamo troppo stanchi dalla giornata precedente ad Atene, per essere pronti per uscire così presto. Quindi, fatta una sostanziosa colazione, ci apprestiamo a toccare per la prima volta il suolo asiatico: siamo in Turchia.
Il porto di Kuşadası è sul Mar Egeo, lo troviamo subito molto bello, evidentemente di recente costruzione o ristrutturazione. Si trova direttamente in città, quindi non ci sarà bisogno di navette per uscirne, nè di autobus o taxi poi per raggiungere il centro.
Dal porto, sia con i consueti taxi che con bus e minibus turistici, è facilmente raggiungibile il sito archeologico delle Rovine di Efeso. Ci avevano detto che sono molto belle e particolarmente suggestive, ma il tempo a nostra disposizione era poco e avremmo dovuto scegliere tra la visita della città e quella al sito archeologico ed avendo un bambino al seguito, a malincuore abbiamo dovuto rinunciare all'opzione culturale. Stavolta nostro figlio sarà più grande e avremo più giorni a disposizione, quindi non ce le faremo scappare.
Inoltre, da qui sono facilmente raggiungibili dei siti religiosi cristiani, come la Casa di Maria e la Basilica di San Giovanni: si narra infatti che qui siano sbarcati e si siano poi fermati San Giovanni Apostolo insieme a Maria, madre di Gesù, mentre portavano l’annuncio del Vangelo nel mondo.


Ma, come dicevo, per oggi restiamo a Kuşadası...

Subito fuori dal porto, è immediatamente visibile un castello che a prima vista mi era parso antico, scopro invece che si tratta di un albergo-ristorante di lusso...come non detto.
Appena a destra del porto, si accede al Bazar orientale, location davvero suggestiva, non c’è che dire.
Questo è il regno della contrattazione...quindi sappiate che qualsiasi cosa vogliate comprare, il prezzo diventerà più basso, rispetto alla cifra richiesta inizialmente, se vorrete divertirvi cimentandovi in una sfida all’ultimo prezzo con gli abilissimi venditori.
Bisogna dire che ci mettono ben poco ad agganciare: mio marito indossava la maglietta della squadra della nostra città...ci avranno fermati in 300 per chiedere: “What’s the team?”
Tuttavia, mi pare corretto avvertirvi che, nonostante la loro ospitalità, è ritenuto offensivo contrattare e fare contro-offerte, se non si ha alcuna intenzione di comprare.



Torniamo al Bazar...

Il bazar è un trionfo di colori. La merce è varia, costa poco e sembra originale, a prima vista. I prezzi, dicono loro, sono così bassi perchè non sono tassati quanto i prodotti europei.
Tuttavia a me non è parso così plausibile che una polo col coccodrillo (sì, intendo proprio quella famosa marca) costi 15 euro (anche meno se contrattiamo) e pure il cotone non mi pare all’altezza del brand, quindi preferiamo desistere.
Quindi a parte curiosare a iosa, ci limitiamo a comprare qualche articolo nei negozi convenzionati che espongono l’apposito logo, come suggeritoci dal tour operator.
Fuori da quello che sembrava un negozietto, ma che all’interno si è rivelata una bottega piuttosto grande, ci fermiamo a guardare una donna che tesse un tappeto su un particolare telaio. Mentre mi perdo ad osservare le sue abili dita scorrere tra i fili colorati intrecciandoli, come previsto, anche il negoziante adocchia la maglia di mio marito e gli chiede quale sia la squadra. Scopriamo che parla bene l’italiano e ci invita a dare un’occhiata. Noi preferiremmo evitare per le ragioni di cui sopra (non contrattare quando non si è interessati), ma lui insiste:
“Solo guardare” -ci dice



Entriamo e ci espone una quantità di merce incredibile...capisce all’incirca quale sia la dimensione che fa per noi e poi prova con le offerte speciali.
Abbiamo fatto un tira e molla pazzesco, abbiamo riso, siamo rimasti perplessi (soprattutto lui, quando ha sentito la nostra controfferta), ma alla fine siamo andati via con un bel tappeto bordeaux rifinito in fili d’oro (ehm...per oro non intendo 24k), almeno teoricamente artigianale, al prezzo di 15 euro.
Sì, loro sono turchi, è vero, ma noi siamo napoletani 😁

Sono certa che il bottegaio non abbia perso il suo profitto, intendiamoci, ma siamo stati ossi molto duri!
Usciti di là, abbiamo continuato a curiosare, ammirando tantissimi oggetti in rame, in vetro coloratissimo, le giacche in pelle e i famosi dolcetti turchi con frutta secca (arachidi, pistacchi, nocciole), oltre ai tè alla mela o variamente aromatizzati.
E abbiamo trovato tanti, tantissimi gatti che girano tra strade e stradine indisturbati, ma anche a sonnecchiare beati sui tappeti o le pashmine 😍



Usciti dal bazar orientale, ci dirigiamo verso la strada principale, non sapendo, a dire il vero, cosa aspettarci.
Passato oltre il ristorante/castello di cui prima, scopriamo che la grande area pedonale si chiama Grand Bazaar, in pratica simile all’area appena visitata, ma molto, molto più grande.
Dopo aver acquistato un cavallo giocattolo per mio figlio e dei dolcetti locali da regalare ai parenti, ci mettiamo alla ricerca di qualche cartolina, ma assistiamo, senza averlo immaginato prima, ad un particolare spettacolo.
Dagli altoparlanti presenti sul lungo ed ampio viale del Grand Bazaar si ode una sorta di richiamo...è la voce di preghiera proveniente dalla vicina Moschea di Kaleici, che purtroppo abbiamo potuto ammirare solo a rispettosa distanza, in quanto il nostro abbigliamento vacanziero non era consono alla visita di un luogo sacro.




E il mare?

Nel frattempo, sono quasi le 14 ed ho una gran fame ed avrei preferito tornare a bordo per il pranzo, ma mio marito scalpita che non intende andar via senza una capatina al mare. A me pare tardi, ma lui insiste.
Ok, andiamo a vedere la spiaggia più vicina. Ci dicono che ce ne sia una molto bella chiamata Spiaggia delle femmine (o delle donne), chiamata così perchè anticamente riservata solo alle signore, ma il tempo stringe quindi decidiamo di tuffarci appena troviamo un goccio di acqua salata balneabile (ma la prossima volta le femmine di Kuşadası saranno nostre ad ogni costo!)
Ci dirigiamo a destra del molo e camminiamo per circa 15 minuti a piedi, fino a raggiungere una spiaggia all’altezza della suggestiva Isola del piccione, connessa alla terraferma attraverso una specie di strada artificiale rialzata (non esattamente un ponte, insomma). È visibile anche da lontano una sorta di fortificazione: è un antico castello del XVI secolo, posto a difesa della città.



Avendo pochissimo tempo prima di dover tornare a bordo, io avrei preferito rientrare, ma mio marito mi mette su il muso, sbattendomi gli occhioni azzurri per corrompermi e fare almeno un tuffo velocissimo...e infatti mi ha corrotta. Approfittiamo quindi di una minuscola scaletta, che porta dritta dritta in acqua (niente spiaggia, niente scogli). Quindi scende, si bagna in un’acqua incredibilmente cristallina, bada per due minuti al piccolo, tenendolo in braccio (l’acqua è troppo profonda per lui) e poi si rialzano e, bagnati e felici per tornare a bordo.

In definitiva
Il mio post per adesso vuole solo darvi qualche idea su come trascorrere una giornata a Kuşadası, la mia miniguida per adesso si limiterà a una visita relativamente veloce alla città.





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5 comments

  1. Andremo in Turchia anche noi a fine agosto, avevo effettivamente qualche ansia che tu mi hai abbastanza fugato. Soprattutto avevo l'ansia per le spese mediche, ma ho dato un'occhiata al tuo link, siamo in 3 e pagheremmo relativamente poco (un centinaio di euro, direi che si può fare)

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  2. Che meraviglia! Io neppure in crociera sono riuscita a vederla eppure, la Turchia mi affascina moltissimo, ho spesso visto delle fotografie e mi piacerebbe poterla visitare.
    Quanto alla contrattazione, mio marito è un Brianzolo doc, tira sul prezzo anche qui, figurati le vette che potrebbe raggiungere in un luogo del genere 😂

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    Risposte
    1. eheheh quando siamo andati via con il tappeto sottobraccio, il bottegaio fece gesto al suo amico come per dire che l'avevamo sgozzato 😂

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  3. ci vorrei andare, era una delle tappe quando andai in crociera 8 anni fa ma a causa della guerra non ci fermammo, ma mi sono ripromessa che quando i bimbi saranno più grandi ci andremo

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  4. La Turchia è un paese che mi ha sempre affascinato molto... Spero di riuscire a visitarla presto

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