Videogames: fanno davvero male ai ragazzi? - Life Style '99

Videogames: fanno davvero male ai ragazzi?

sabato, gennaio 07, 2023

Le feste di Natale sono appena terminate e, per quanto alcuni (o molti?) sospirino di sollievo perché finalmente sono finite, io faccio parte della schiera di coloro che aggiungono che “ahimè” sono terminate.

A parte l’amore per il Natale in generale, in queste feste abbiamo potuto approfittare delle vacanze scolastiche per poter dormire di più al mattino, ma anche per avere più tempo per stare insieme in famiglia.


Bisogna anche dire che, quando si sta più tempo a casa, interviene spesso anche la noia, non tanto per me che qualcosa mi invento sempre, quanto per i ragazzi che rischiano di restare in loop facendo sempre le stesse cose.

Devo anche dire che in casa nostra si è deciso di evitare le classiche console di videogiochi, per quanto non le demonizziamo, non ritenendole necessariamente un nemico da combattere, siamo però piuttosto ansiosi circa i pericoli derivanti dagli eccessi nel suo utilizzo, tipico -ammettiamolo- dell’età evolutiva dei nostri tempi.

Questo non significa che in casa nostra siano banditi i videogiochi in assoluto, ma sono permessi solo quelli che approviamo noi grandi, quindi nessun gioco di combattimento (i famigerati war-games del film cult Così parlò Bellavista, pronunciato dal grande Riccardo Pazzaglia proprio così come si scrive: “var games” 😄) nè altri videogames che a nostro parere siano potenzialmente non educativi.

Tendenzialmente questo indica che può usare il tablet educativo, che comprende la grande letteratura per ragazzi in e-book, oltre che giochi didattici, oppure si può giocare a videogiochi online, sempre accuratamente selezionati da mamma e papà.

Ammetto anche che impazzisco per i giochi di logica, che sia il sempreverde tetris o il sudoku, un gioco che mi richieda di trovare soluzioni matematiche o persino geometriche sarà capace di tenermi incollata al pc.

Voglio però premettere che mi sono documentata, al meglio delle mie possibilità circa vantaggi e svantaggi di questo tipo di videogioco e credo (e spero) di non sbagliare, affermando che i vantaggi superino gli svantaggi.


Videogames: quando non fanno male ai ragazzi?


A cosa può essere utile un gioco di logica e matematica?

È giusto specificare che il discorso che sto cercando di improntare non vale solo per i videogiochi ma anche per giochi materialmente palpabili come quelli cartacei.

Anzitutto giocare fa bene all’umore…

…Ed è scientificamente provato che imparare giocando faciliti l’apprendimento, di qualunque apprendimento si parli, vale quindi per i giochi/videogiochi educativi per bambini ragazzi, così come vale per i classici cruciverba o sudoku cartacei (quelli della mia generazione).

Se è comprovato il ruolo essenziale del gioco nell'apprendimento a tutte le età, aggiungo che imparare giocando consente una migliore e più facile organizzazione dei ragionamenti e dei pensieri, facilita l’apprendimento delle regole e l’acquisizione della prevedibilità delle situazioni che si affronteranno ogni giorno.


Videogames: quando non fanno male ai ragazzi?


I giochi di logica mantengono in forma la nostra mente.

È importante, in questo percorso di apprendimento ludico, imparare a giocare spaziando tra diversi tipi di esercizi, non fini a se stessi ma che ci facciano in un certo senso crescere.

Per esempio, avevate mai pensato che facendo un cruciverba acquisiremo nozioni di logica matematica? Sì, perché quell’incrocio di lettere e SOLO QUELL’INCROCIO consentiranno la soluzione finale. Oltre naturalmente ad arricchire il nostro  bagaglio linguistico e mnemonico e acquisendo o migliorando la nostra capacità di pensare e  prendere decisioni. Solo pensando a quale siano i giusti incroci di lettere e quindi parole lo schema sarà risolto e in più occasioni, quelle volte in cui non conosceremo a priori la soluzione, saremo chiamati a decidere quale soluzione applicare.  

Incrementeremo così quello che con linguaggio moderno viene chiamato problem-solving, ovvero la capacità di risolvere problemi e di far fronte a eventuali imprevisti.

In sintesi, vera e propria ginnastica mentale.

Premessa naturalmente la più imbattibile ginnastica mentale, ovvero  la lettura di un buon libro, bisogna anche dire che si può e qualche volta si deve giocare anche per il semplice gusto di farlo, senza necessariamente avere uno scopo istruttivo, il che -quando parliamo di giochi di logica e matematica- equivale ad imparare ed allenare il cervello, senza fare nessuno sforzo, perché nel contempo ci staremo divertendo.


Videogames: quando non fanno male ai ragazzi?


Di recente, da appassionata di tetris e dintorni, ho scovato una versione del gioco di blocchi online, che non conoscevo, che richiede non il classico incastro, ma un abbinamento continuo e progressivo di blocchi in gruppi di tre o più pezzi. Ogni volta che riusciremo ad combinare almeno 3 blocchi consecutivi della stessa grandezza, questi diventeranno un blocco più grande, da ri-combinare ancora a blocchi della stessa grandezza in gruppi di tre e così via. Più difficile a dirsi che a farsi, ma Merge Blocks è stato capace di tenermi incollata al pc in un tutti i momenti di tempo libero che mi sono ritagliata durante le feste di Natale, partendo i primi giorni con la semplice intenzione di trascorrere il  tempo, arrivando con un po’ di pratica alla ricerca di nuove soluzioni e nuove combinazioni dei blocchi.


Videogames: quando non fanno male ai ragazzi?


Ma quindi i videogiochi fanno bene o male?

“Est modus in rebus”, diceva il buon Ovidio, la giusta misura delle cose è sempre la soluzione migliore.

Mai e poi mai lasciarsi trascinare in loop di dipendenza o di alienazione dalla realtà, questo è essenziale. E mai preferire un videogioco a un sano passatempo come giocare all’aria aperta o leggere un buon libro, nè preferire 

Ma non solo è lecito giocare, quando questo non influenza negativamente le nostre vite, ma giocare in maniera sana può aiutarci a migliorare le nostre abilità cognitive, incentivando la risoluzione dei problemi, oltre che la velocità di elaborazione delle informazioni.

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